Maroni Presidente

venerdì 23 dicembre 2011

Agricoltura, uno dei tanti bersagli della Manovra Monti


In Italia il settore agricolo purtroppo non è mai stato considerato,
in particolare negli ultimi cinquant'anni, meritevole di attenzioni
speciali, sia da parte degli organi d'informazione (a parte quelli di
settore), sia da parte dell'opinione pubblica. 

Si parla d'agricoltura quasi sempre in presenza di fattori negativi
(mucca pazza, aviaria, mozzarella blu, ecc...) anche quando trattasi
di fenomeni minimali ovvero appartenenti a realtà territoriali molto
distanti. In questi casi scatta immediatamente una sorta di terrorismo
mediatico, e solo in questi casi l'agricoltura conquista la prima
pagina, come alcuni mesi fa quando il cosiddetto "batterio killer"
(mai rilevato dalle nostre parti) ha causato pesantissimi danni sulle
filiere di molti prodotti agricoli, anche il Lombardia. 

Però l'agricoltura viene considerata un'attività economica
"anticiclica" nel senso che non segue i flussi ed i diagrammi
ordinari degli altri settori economici e quindi quando il resto
dell'economia è in crisi o peggio in recessione, l'agricoltura
appunto costituirebbe un elemento di stabilità e di progresso. 

Concetto non sempre facile da spiegare alla "casalinga di Voghera",
invero poco assimilato negli ultimi anni anche dai titolari delle
imprese agricole (che di cicli positivi fanno fatica a ricordarsi),
ma che dovrebbe essere invece di facile acquisizione e dominio da
parte di chi dice d'intendersi di economia, in particolare da chi
pretende anche d'insegnarla ad altri, i "professori" d'economia (e
non solo) appunto. 

L'attuale governo italiano è denominato "dei professori e dei
banchieri" ed ovviamente sarebbe scontato attendersi da loro
un'attenzione mirata ai settori economici forieri di fattori positivi
e d'inversioni di tendenza (altrimenti come si "salverebbe l'Italia"),
ad esempio partendo anche dall'anticiclico settore primario. 

E invece cosa si scopre nella manovra economica proposta dal governo
Monti ed approvata dai partiti che incredibilmente lo sostengono? 
L'agricoltura non solo è la grande assente dalle preoccupazioni di
Monti & friends, ma ne esce ulteriormente indebolita a seguito dell'
introduzione della IMU, della rivalutazione catastale e della
tassazione degli immobili rurali. 

Difficile al momento fare delle stime sull' effettivo impatto della
manovra (si parla comunque di alcuni miliardi di tasse a carico delle
imprese agricole), ma è assolutamente indispensabile denunciare
fortemente l'accaduto ed attivarsi affinché nell'annunciato e
prossimo (?) decreto sviluppo ci sia un preciso riferimento all'
agricoltura, supportato da un'azione sinergica di tutto il settore,
già pesantemente penalizzato nel recente passato dall'azzeramento
dei trasferimenti statali che finanziavano funzioni obbligatorie a
suo tempo a carico statale, poi trasferite alle regioni ed ora
private di qualsiasi copertura economica e quindi rimaste a completo
carico degli enti territoriali.  

Giulio De Capitani, 
assessore all'agricoltura della Regione Lombardia 

martedì 13 dicembre 2011

Manovra Monti



Come previsto, la manovra di Monti di 24 miliardi costituisce un'autentica rapina ai danni dei cittadini italiani del ceto piccolo e di quello medio. L'aumento dell'IRPEF, in paese in cui la pressione fiscale è già alle stelle, la reintroduzione delll'ICI, anche sulla prima casa, aggravata dalla rivalutazione degli estimi catastali del 30 %, la stretta sulle pensioni che verranno calcolate solo su base contributiva, la liberalizzazione del prezzo dei farmaci, i tagli alla sanità, l'eliminazione delle detrazioni alle famiglie, il previsto aumento dell'IVA andranno a falcidiare i già modesti stipendi e salari dei lavoratori, riducendo pesantemente il loro potere d'acquisto. Nulla invece è presente nella manovra di Monti circa l'introduzione della patrimoniale ( un favore a Berlusconi ), circa la riduzione delle spese militari e il ritiro dei soldati italiani dalle guerre americane, ancora spacciate come missioni umanitarie e che ci costano centinaia di milioni di euro,, nulla è previsto di serio per quanto concerne il taglio dei costi della politica e i privilegi della casta, nessun provvedimento è presente per controllare la giungla del mercato immobiliare, le speculazioni dei palazzinari, per abbassare i prezzi delle case o quello delle merci italiane, nessuna indicazione reale circa la lotta all'evasione fiscale. In questo modo, fatalmente i consumi diminuiranno, lo si vedrà già a partire dal periodo natalizio, e si aggraverà la recessione già in atto. La disoccupazione crescerà e a farne le spese saranno i giovani, i precari che non verranno mai assunti, i cassintegrati, i lavoratori che verranno licenziati a migliaia. A questo si aggiunge che quanto raggranellato da Monti, da un lato servirà a coprire le banche e a garantirle nella loro passività, dall'altro servirà a riempire le casse dello Stato saccheggiate dai boiardi di Stato e dai parassiti del Parlamento, perchè possano nuovamente attingervi a piacimento. Questa manovra dunque non servirà nè a riavviare l'economia italiana, nè a salvare l'euro, nè a bloccare le speculazioni dell'alta finanza che continueranno a mettere in ginocchio l'Italia e l'Europa. Lacrime e sangue per niente. Gli italiani se ne accorgeranno ben presto loro malgrado.

sabato 10 dicembre 2011

Incoerenza di certa gente e certi partiti

È ormai da quando è subentrato il Governo Monti che non si fa altro che parlare di salvare l'Italia e riprendere credibilità.
Tutti all'inizio esultavano per la caduta di Berlusconi, i giornali (d'opposizione chiaramente) titolavano "Lui è l'uomo che ci salverà" neanche fosse Superman, anzi, a dire la verità ora che ci penso qualcuno lo ha pure chiamato "SuperMario".
Beh, scusate la mia personalissima - ma credo condivisa - opinione, ma a me sembra proprio che qui di super ci sia solo l'aumento delle tasse, quindi si, grazie SuperMario perchè sei davvero "super" nel mandare a rotoli il nostro paese.
Ora qui non mi voglio soffermare sulle norme discutibilissime che vanno a discapito dei pensionati e degli operai, piuttosto vorrei sottolineare il ruolo che stanno giocando i nostri partiti politici, dal PDL al PD tutti (tranne il Terzo Polo che dà carta bianca a qualsiasi legge ) non sono daccordo su questo o su quest' altro punto, il PDL non vuole la nuova IMU e non è daccordo sulle pensioni, il PD non è daccordo sulla tassazione dei patrimoni scudati e vorrebbe aumentare la percentuale di prelievo, altri vogliono l'ICI anche sui patrimoni della Chiesa e via dicendo.
Insomma, a tutti non va bene questa manovra ma comunque tutti (tranne La Lega Nord e forse l'IDV) dicono che saran pronti a votare la manovra per amor di patria e senso di responsabilitá.
Ma io mi chiedo, con che faccia tosta affermate ciò?? Come si fa a votare una manovra che si ritiene ingiusta? È ovvio che poi Monti non cambierà una virgola e metterà la fiducia, perchè se lui ha fatto questa riforma vuol dire che gli va bene così com'è e se dall'altra parte vede solo partiti che gridano ma alla fine votano lo stesso a favore, cosa lo dovrebbe spingere a modificare ciò che a lui piace?? Fatevi delle domade.

venerdì 9 dicembre 2011

VOGLIAMO QUESTI TAGLI !


PASSAPAROLA! Tagliamo gli sprechi della casta! *Riduzione drastica del numero dei deputati (dagli attuali 630 a 300) e dei loro stipendi e privilegi (dagli attuali 16900€ al mese a 2500€). Risparmio: 118 milioni di € all'anno. *Riduzione drastica del numero dei senatori (dagli attuali 315 a 140) e dei loro stipendi e privilegi (dagli attuali 15900€ al mese a 2300€). Risparmio: 56 milioni di € all'anno. *Riduzione drastica del numero delle auto blu: dalle attuali 630mila (circa 7 volte rispetto agli USA) a 30mila. Secondo l'Associazione dei contribuenti, la spesa media annuale per ogni auto è di 33505 euro. Secondo il governo 3300 euro solo per carburante e bollo. Risparmio: 20 MILIARDI DI € ALL'ANNO. PER FAR SENTIRE LA VOSTRA VOCE POTERE INOLTRARE QUESTO APPELLO ALLA MAIL SEGRETERIAUSG@GOVERNO.IT <mailto:segreteriausg@governo.it> Se ogni persona che riceve questa mail la invia a 10 nuovi indirizzi, in 8 passi saranno informate 100 milioni di persone

mercoledì 7 dicembre 2011

Pensioni GRATIS agli stranieri

Ci sarebbe una certa preoccupazione per il dilagare di richieste d' assegni sociali da parte di immigrati che, a quanto sembra, stanno mettendo in seria difficoltà l'Inps. 
Ma in che cosa consiste questa richiesta da parte degli immigrati degli assegni sociali?
Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava "pensione sociale".
Quando gli extracomunitari regolari residenti in città o in provincia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge - tutto deriva dalla legge 388 del 2000 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) che ha riconosciuto l'assegno sociale anche ai cittadini stranieri - non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare a Modena genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati gli antesignani e maestri in materia.
Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano?
L'extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire a Modena i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra- 65enne all'Inps. Qui l'interessato autocertifica l'assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza - che deve essere certificata - e il gioco è fatto. L'Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l'anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all'anno, senza aver mai versato alcun contributo all'Inps.
Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati italiani, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell'assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
C'è poi un altro particolare che sa tanto di "beffa": se il genitore, il nonno, il parente straniero in Italia non si trova bene, può tranquillamente tornare in patria, tanto l'assegno continua a decorrere. 

E nei paesi nordafricani con queste cifre si vive da "nababbi". Ultimamente comunque sono satte adottate restrizioni e gli stranieri che beneficiano dell'assegno sociale non devono lasciare il nostro paese. Le domande degli stranieri per l'assegno sociale sarebbero in costante aumento e vengono quasi sempre accolte dall'Inps, visto che la legge non prevede nè un minimo di versamenti e nemmeno un certo tempo di residenza.
Insomma, un' altra ingiustizia a favore dello straniero e a discapito dell' italiano onesto.
A questo punto mi chiedo: Come mai queste cose sono sotto gli occhi degli italiani "comuni" e non sotto agli occhi dei "nostri" ministri ????? 
Perchè si continua a persistere con questi scempi che non fanno altro che affondare la già traballante nave italiana ??? 

martedì 6 dicembre 2011

Il Giorno del Giudizio


Cronaca vera come (mal)funziona l'Italia

Si è riunito ieri il Parlamento Padano che ha eletto Roberto Calderoli come suo presidente.
La Lega si dichiara insoddisfatta dell’andamento del Paese. La scelta della continuazione della legislatura portata aventi da forze non elette dal popolo, da un governo tecnico formato da burocrati non convince. Viene meno la democrazia.
E’ stato ricordato come nel 2010 era stato chiesto il ritorno al voto dopo l’abbandono di Fini, e nuovamente è stato chiesto nel 2011. In risposta è stato instaurato un governo cosìdetto tecnico, in realtà un governo di uomini che fanno gli interessi dei poteri forti, un governo che sta attuando riforme contro il popolo, contro la gente che lavora, contro le persone che producono, proprio quelle del nord, quelle che mantengono il paese da sempre.
Lo scopo del Parlamento Padano è la modifica della Costituzione attraverso proposte formulate dagli elettori, è il popolo che decide.

La situazione europea d’altro canto è pesante. La Banca centrale europea non vuole svalutare ma tiene sotto controllo l’inflazione senza fare il suo lavoro di banca (mentre gira voce che la Germania stia stampando marchi in Svizzera), la Germania (che punta al controllo dell’Europa) non vuole emettere gli euro bond (e si può comprendere, vuole salvaguardarsi. Perché mai assumersi pesi di altri paesi? Mica siamo uno stato solo! Pertanto cosa ci stiamo a fare in Europa?). L’obiettivo dell’Italia sarebbe il mantenimento dell’euro, ma ne vale la pena se il prezzo da pagare è così alto? E il risultato potrebbe essere una perdita della sovranità con l’ascesa di Eurocapi che prenderebbero le decisioni per ogni paese, dimenticando che in Europa ogni paese ha una sua lunga storia, una sua cultura, una sua lingua, delle sue caratteristiche.
Con la manovra del vampiro Monti l’Italia deve mettersi sulle difensive, salvare le imprese, salvare il lavoro, salvare le pensioni.
- Pensioni: calcolate sul metodo contributivo. Uomini in pensione con 42 anni di contribuiti (o 66 anni d’età) donne 41 anni di contributi (o 62 anni d’età). Largo ai giovani?! Inoltre le pensioni non saranno più aggiustate in funzione dell’inflazione (solo le minime lo saranno). La manovra inoltre innalza i contributi per artigiani e commercianti dello 0,3%.

- Imposta sulla prima casa (IMU): la prima casa tanto agoniata e acquistata con tanti sacrifici sarà nuovamente tassata da gennaio 2012, l’aliquota va dallo 0,76 allo 0,4% calcolata sul valore catastale rivalutato per cui sarà più alta che l’ICI del passato. Grazie!
- Tassa sui capitali scudati: oltre al 5% pagheranno una imposta una tantum dell’1,5% ( cioè sui capitali evasi che rientrano in Italia e sui quali l’onesto paga il 40%, si fa pagare il 6% per andare invece ad assalire i lavoratori facendo pagare più contributi e erogando meno pensioni, proprio corretto!!!)
- Tassa sui beni di lusso: superbollo aggiuntivo su auto che superano i 170kw
- Patrimoniale sulle attività finanziarie: Imposta di bollo estesa anche al deposito di titoli, polizze assicurative e sulla vita, fondi immobiliari e comuni. Come a dire non tassiamo le grandi operazioni finanziarie meglio i piccoli movimenti del popolo.
- IRAP: deducibile per le imprese che assumono giovani e donne (ma quando lo faranno visto il freno che viene dato dalla riforma e l’aumento dell’età pensionabile?)
- Liberalizzazione dei farmaci a pagamento: che saranno venduti anche nelle parafarmacie.
- I gestori delle pompe di carburante: potranno fornirsi da qualsiasi fornitore (ma le tasse inserite sui carburanti dallo Stato non sono state abbassate!)
- Ordini professionali: se entro il 13 agosto 2012 non saranno varate riforme di questi, verranno soppressi.
- Permessi di soggiorno: se l’immigrato non ha il permesso di soggiorno potrà comunque essere assunto a contratto dal datore di lavoro (e chi lo assumerà visto che lo Stato sta aumentando le tasse a tutti i produttori?)
- Iva: sarà aumentata del 2% sia l’Iva 21 (che sia à23%) sia quella al 10% (diventando 12) inoltre se entro il 2014 i conti non saranno apposto sarà aumentata di un ulteriore mezzo punto (altra stoccata ai consumatori! E per le vendite, chi dall’estero verrò in Italia troverà prezzi ancora più alti)
- Evasione fiscale: limite di 1000euro per il pagamento in contanti. (Lo Stato controllerà anche gli strappi della carta igienica)
- IRPEF: addizionale regionale aumenta dallo 0,9% al 1,23%
- Lire: prescrizione anticipata delle lire in circolazione (sia mai che qualcuno le possa ancora utilizzare! Meglio che lo stato le requisisca!)
- Enti Locali: fondi per le regioni verranno tagliati ovviamente 2,1 miliardi alle regioni a statuto ordinario e 1 a quelle a statuto speciale. In barba a Lombardia e Veneto regioni virtuose. Peccato che se le due regioni che salvano l’Italia vanno in crisi, cosa ne sarà di tutta la penisola?)
- Pareggio di bilancio: Obiettivi di bilancio blindati per il 2012, 2013 e 2014.

Sdegno, amarezza e tanta rabbia. Questo è quello che provoca la manovra di Monti, improntata sul far pagare alle persone che tutti i giorni si svegliano e vanno al lavoro. Nessun miglioramento solo un macigno lasciato sulle spalle del popolo produttivo.
Fa sorridere che il senatore a vita Monti rinunci al suo compenso, mette l’angoscia vedere un ministro che piange. Perché si, c’è da piangere. Oltre a non toccare il patto di stabilità che blinda comuni, province e regioni, si limitano ulteriormente le entrate. Oltre a far pagare di più il popolo già schiacciato dalle tasse, gli viene tolta anche l’assistenza.
I sacrifici vengono fatti sempre dagli stessi. La medicina è sempre la stessa far pagare di più alla gente.

E’ arrivato il tempo di reagire. Chinare sempre al testa non è la soluzione.



                                                                                                                                                     Marianna Archetti