Fonte: Bankitalia - Istat |
Recentemente ho avuto modo di leggere un articolo che trattava del fenomeno dei Neet, acronimo inglese che indica quelle persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavora, non studia, non segue corsi di formazione e, per un motivo o per l'altro, vivono in casa con i genitori e neanche ci provano a cercare un lavoro (o almeno gran parte di loro).
Sono stato molto colpito da questo problema e l'ho trovato molto interessante soprattutto perchè parla di una fascia di età della quale anche io faccio parte ed è quindi un problema che mi tocca da vicino, essendo io un neo diplomato e neo studente universitario, quindi tra non molto dovrò affrontare il mondo del lavoro.
Ho allegato a questo post una foto che ritrae due grafici rilasciati da Bankitalia e Istat nei quali si mette in evidenza la ripartizione di questo fenomeno tra Nord, Centro e Sud.
Guardando con attenzione i grafici e comparando tra loro i dati che si possono trovare in internet si nota che nel periodo precedente alla crisi mondiale i Neet erano il 20% del totale e non arrivavano a 2 milioni, mentre ora, nel pieno dei disastri finanziari che stanno colpendo i mercati di mezzo mondo, sono saliti alla cifra record di 23,4%.
Al Sud l'incidenza di queste persone è ben più rilevante, infatti più della metà dei Neet totali si trova da Napoli in giu con una percentuale di incidenza del 30%, mentre unendo i Neet di Nord e Centro Italia otteniamo un risultato che oscilla tra il 10% e il 20% di incidenza sulla popolazione.
Questo dato però, a mio parere, va preso con le pinze.
Se consideriamo infatti che al Sud il fenomeno del lavoro nero è molto diffuso si può facilmente dedurre che molti di questi ragazzi che qui vengono considerati come nulla facenti, in realtà potrebbero benissimo lavorare irregolarmente, quindi percepiscono uno stipendio ma non risultano lavoratori
Consideriamo inoltre il fatto che, soprattutto tra i giovani e soprattutto in tempo di crisi, sono molto diffusi quei lavoretti come ad esempio volantinaggio, pubbliche relazioni oppure baristi (soprattutto nei locali notturni) che spessissimo, se non nella totalità dei casi, sono in nero e quindi anche qui risultano come nullafacenti.
Si dovrebbe quindi fare una ricerca incrociata tra fenomeno dei Neet e il lavoro nero giovanile per ottenere dati più fedeli alla realtà.
Il giornalista che ha scritto l'articolo inoltre ha inserito una sua considerazione personale secondo la quale molti di questi giovani neanche ci provano a cercare lavoro, ma considerando il periodo in cui ci troviamo e tenendo conto dello scarso potere di acquisto che hanno gli attuali stipendi dei componenti di una famiglia ordinaria, dubito fortemente che molti di queste ultime accettino di mantenere un figlio o comunque un membro della famiglia che neanche prova a contribuire, anche qui la maggioranza di queste persone, comunque, è al Sud.
Come già scritto a inizio post, ho trovato molto interessante questo argomento sia per il fatto che riguarda anche persone della mia età sia perchè effettivamente queste sono le persone del futuro, siamo la nuova generazione e se iniziamo con i problemi già ora non oso immaginare andando avanti cosa potrà accadere e la cosa diventa ancora più preoccupante se a tutto questo aggiungiamo il fatto che noi siamo anche i futuri pensionati e quindi avremo il problema con le pensioni!
Se affianchiamo infatti ad un Neet trentenne il problema pensionistico con i 40 anni di contributi da versare, arriviamo alla conclusione che questo individuo (nell'ipotesi che trovasse effettivamente lavoro a 30 anni e non più tardi) andrebbe in pensione solo dopo 40 anni di contributi versati, cioè a 70 anni!!!!
Oppure andrebbe prima ma con la minima e tenendo conto che il costo della vita è in continuo aumento e che già ora la pensione minima non è sufficiente per vivere dignitosamente viene da domandarmi...COME FARA' A GODERSI LA VITA CHE GLI RESTA E LA SUA TANTO SUDATA PENSIONE ?!?!?!?!
Sono stato molto colpito da questo problema e l'ho trovato molto interessante soprattutto perchè parla di una fascia di età della quale anche io faccio parte ed è quindi un problema che mi tocca da vicino, essendo io un neo diplomato e neo studente universitario, quindi tra non molto dovrò affrontare il mondo del lavoro.
Ho allegato a questo post una foto che ritrae due grafici rilasciati da Bankitalia e Istat nei quali si mette in evidenza la ripartizione di questo fenomeno tra Nord, Centro e Sud.
Guardando con attenzione i grafici e comparando tra loro i dati che si possono trovare in internet si nota che nel periodo precedente alla crisi mondiale i Neet erano il 20% del totale e non arrivavano a 2 milioni, mentre ora, nel pieno dei disastri finanziari che stanno colpendo i mercati di mezzo mondo, sono saliti alla cifra record di 23,4%.
Al Sud l'incidenza di queste persone è ben più rilevante, infatti più della metà dei Neet totali si trova da Napoli in giu con una percentuale di incidenza del 30%, mentre unendo i Neet di Nord e Centro Italia otteniamo un risultato che oscilla tra il 10% e il 20% di incidenza sulla popolazione.
Questo dato però, a mio parere, va preso con le pinze.
Se consideriamo infatti che al Sud il fenomeno del lavoro nero è molto diffuso si può facilmente dedurre che molti di questi ragazzi che qui vengono considerati come nulla facenti, in realtà potrebbero benissimo lavorare irregolarmente, quindi percepiscono uno stipendio ma non risultano lavoratori
Consideriamo inoltre il fatto che, soprattutto tra i giovani e soprattutto in tempo di crisi, sono molto diffusi quei lavoretti come ad esempio volantinaggio, pubbliche relazioni oppure baristi (soprattutto nei locali notturni) che spessissimo, se non nella totalità dei casi, sono in nero e quindi anche qui risultano come nullafacenti.
Si dovrebbe quindi fare una ricerca incrociata tra fenomeno dei Neet e il lavoro nero giovanile per ottenere dati più fedeli alla realtà.
Il giornalista che ha scritto l'articolo inoltre ha inserito una sua considerazione personale secondo la quale molti di questi giovani neanche ci provano a cercare lavoro, ma considerando il periodo in cui ci troviamo e tenendo conto dello scarso potere di acquisto che hanno gli attuali stipendi dei componenti di una famiglia ordinaria, dubito fortemente che molti di queste ultime accettino di mantenere un figlio o comunque un membro della famiglia che neanche prova a contribuire, anche qui la maggioranza di queste persone, comunque, è al Sud.
Come già scritto a inizio post, ho trovato molto interessante questo argomento sia per il fatto che riguarda anche persone della mia età sia perchè effettivamente queste sono le persone del futuro, siamo la nuova generazione e se iniziamo con i problemi già ora non oso immaginare andando avanti cosa potrà accadere e la cosa diventa ancora più preoccupante se a tutto questo aggiungiamo il fatto che noi siamo anche i futuri pensionati e quindi avremo il problema con le pensioni!
Se affianchiamo infatti ad un Neet trentenne il problema pensionistico con i 40 anni di contributi da versare, arriviamo alla conclusione che questo individuo (nell'ipotesi che trovasse effettivamente lavoro a 30 anni e non più tardi) andrebbe in pensione solo dopo 40 anni di contributi versati, cioè a 70 anni!!!!
Oppure andrebbe prima ma con la minima e tenendo conto che il costo della vita è in continuo aumento e che già ora la pensione minima non è sufficiente per vivere dignitosamente viene da domandarmi...COME FARA' A GODERSI LA VITA CHE GLI RESTA E LA SUA TANTO SUDATA PENSIONE ?!?!?!?!