Maroni Presidente

venerdì 23 dicembre 2011

Agricoltura, uno dei tanti bersagli della Manovra Monti


In Italia il settore agricolo purtroppo non è mai stato considerato,
in particolare negli ultimi cinquant'anni, meritevole di attenzioni
speciali, sia da parte degli organi d'informazione (a parte quelli di
settore), sia da parte dell'opinione pubblica. 

Si parla d'agricoltura quasi sempre in presenza di fattori negativi
(mucca pazza, aviaria, mozzarella blu, ecc...) anche quando trattasi
di fenomeni minimali ovvero appartenenti a realtà territoriali molto
distanti. In questi casi scatta immediatamente una sorta di terrorismo
mediatico, e solo in questi casi l'agricoltura conquista la prima
pagina, come alcuni mesi fa quando il cosiddetto "batterio killer"
(mai rilevato dalle nostre parti) ha causato pesantissimi danni sulle
filiere di molti prodotti agricoli, anche il Lombardia. 

Però l'agricoltura viene considerata un'attività economica
"anticiclica" nel senso che non segue i flussi ed i diagrammi
ordinari degli altri settori economici e quindi quando il resto
dell'economia è in crisi o peggio in recessione, l'agricoltura
appunto costituirebbe un elemento di stabilità e di progresso. 

Concetto non sempre facile da spiegare alla "casalinga di Voghera",
invero poco assimilato negli ultimi anni anche dai titolari delle
imprese agricole (che di cicli positivi fanno fatica a ricordarsi),
ma che dovrebbe essere invece di facile acquisizione e dominio da
parte di chi dice d'intendersi di economia, in particolare da chi
pretende anche d'insegnarla ad altri, i "professori" d'economia (e
non solo) appunto. 

L'attuale governo italiano è denominato "dei professori e dei
banchieri" ed ovviamente sarebbe scontato attendersi da loro
un'attenzione mirata ai settori economici forieri di fattori positivi
e d'inversioni di tendenza (altrimenti come si "salverebbe l'Italia"),
ad esempio partendo anche dall'anticiclico settore primario. 

E invece cosa si scopre nella manovra economica proposta dal governo
Monti ed approvata dai partiti che incredibilmente lo sostengono? 
L'agricoltura non solo è la grande assente dalle preoccupazioni di
Monti & friends, ma ne esce ulteriormente indebolita a seguito dell'
introduzione della IMU, della rivalutazione catastale e della
tassazione degli immobili rurali. 

Difficile al momento fare delle stime sull' effettivo impatto della
manovra (si parla comunque di alcuni miliardi di tasse a carico delle
imprese agricole), ma è assolutamente indispensabile denunciare
fortemente l'accaduto ed attivarsi affinché nell'annunciato e
prossimo (?) decreto sviluppo ci sia un preciso riferimento all'
agricoltura, supportato da un'azione sinergica di tutto il settore,
già pesantemente penalizzato nel recente passato dall'azzeramento
dei trasferimenti statali che finanziavano funzioni obbligatorie a
suo tempo a carico statale, poi trasferite alle regioni ed ora
private di qualsiasi copertura economica e quindi rimaste a completo
carico degli enti territoriali.  

Giulio De Capitani, 
assessore all'agricoltura della Regione Lombardia 

martedì 13 dicembre 2011

Manovra Monti



Come previsto, la manovra di Monti di 24 miliardi costituisce un'autentica rapina ai danni dei cittadini italiani del ceto piccolo e di quello medio. L'aumento dell'IRPEF, in paese in cui la pressione fiscale è già alle stelle, la reintroduzione delll'ICI, anche sulla prima casa, aggravata dalla rivalutazione degli estimi catastali del 30 %, la stretta sulle pensioni che verranno calcolate solo su base contributiva, la liberalizzazione del prezzo dei farmaci, i tagli alla sanità, l'eliminazione delle detrazioni alle famiglie, il previsto aumento dell'IVA andranno a falcidiare i già modesti stipendi e salari dei lavoratori, riducendo pesantemente il loro potere d'acquisto. Nulla invece è presente nella manovra di Monti circa l'introduzione della patrimoniale ( un favore a Berlusconi ), circa la riduzione delle spese militari e il ritiro dei soldati italiani dalle guerre americane, ancora spacciate come missioni umanitarie e che ci costano centinaia di milioni di euro,, nulla è previsto di serio per quanto concerne il taglio dei costi della politica e i privilegi della casta, nessun provvedimento è presente per controllare la giungla del mercato immobiliare, le speculazioni dei palazzinari, per abbassare i prezzi delle case o quello delle merci italiane, nessuna indicazione reale circa la lotta all'evasione fiscale. In questo modo, fatalmente i consumi diminuiranno, lo si vedrà già a partire dal periodo natalizio, e si aggraverà la recessione già in atto. La disoccupazione crescerà e a farne le spese saranno i giovani, i precari che non verranno mai assunti, i cassintegrati, i lavoratori che verranno licenziati a migliaia. A questo si aggiunge che quanto raggranellato da Monti, da un lato servirà a coprire le banche e a garantirle nella loro passività, dall'altro servirà a riempire le casse dello Stato saccheggiate dai boiardi di Stato e dai parassiti del Parlamento, perchè possano nuovamente attingervi a piacimento. Questa manovra dunque non servirà nè a riavviare l'economia italiana, nè a salvare l'euro, nè a bloccare le speculazioni dell'alta finanza che continueranno a mettere in ginocchio l'Italia e l'Europa. Lacrime e sangue per niente. Gli italiani se ne accorgeranno ben presto loro malgrado.

sabato 10 dicembre 2011

Incoerenza di certa gente e certi partiti

È ormai da quando è subentrato il Governo Monti che non si fa altro che parlare di salvare l'Italia e riprendere credibilità.
Tutti all'inizio esultavano per la caduta di Berlusconi, i giornali (d'opposizione chiaramente) titolavano "Lui è l'uomo che ci salverà" neanche fosse Superman, anzi, a dire la verità ora che ci penso qualcuno lo ha pure chiamato "SuperMario".
Beh, scusate la mia personalissima - ma credo condivisa - opinione, ma a me sembra proprio che qui di super ci sia solo l'aumento delle tasse, quindi si, grazie SuperMario perchè sei davvero "super" nel mandare a rotoli il nostro paese.
Ora qui non mi voglio soffermare sulle norme discutibilissime che vanno a discapito dei pensionati e degli operai, piuttosto vorrei sottolineare il ruolo che stanno giocando i nostri partiti politici, dal PDL al PD tutti (tranne il Terzo Polo che dà carta bianca a qualsiasi legge ) non sono daccordo su questo o su quest' altro punto, il PDL non vuole la nuova IMU e non è daccordo sulle pensioni, il PD non è daccordo sulla tassazione dei patrimoni scudati e vorrebbe aumentare la percentuale di prelievo, altri vogliono l'ICI anche sui patrimoni della Chiesa e via dicendo.
Insomma, a tutti non va bene questa manovra ma comunque tutti (tranne La Lega Nord e forse l'IDV) dicono che saran pronti a votare la manovra per amor di patria e senso di responsabilitá.
Ma io mi chiedo, con che faccia tosta affermate ciò?? Come si fa a votare una manovra che si ritiene ingiusta? È ovvio che poi Monti non cambierà una virgola e metterà la fiducia, perchè se lui ha fatto questa riforma vuol dire che gli va bene così com'è e se dall'altra parte vede solo partiti che gridano ma alla fine votano lo stesso a favore, cosa lo dovrebbe spingere a modificare ciò che a lui piace?? Fatevi delle domade.

venerdì 9 dicembre 2011

VOGLIAMO QUESTI TAGLI !


PASSAPAROLA! Tagliamo gli sprechi della casta! *Riduzione drastica del numero dei deputati (dagli attuali 630 a 300) e dei loro stipendi e privilegi (dagli attuali 16900€ al mese a 2500€). Risparmio: 118 milioni di € all'anno. *Riduzione drastica del numero dei senatori (dagli attuali 315 a 140) e dei loro stipendi e privilegi (dagli attuali 15900€ al mese a 2300€). Risparmio: 56 milioni di € all'anno. *Riduzione drastica del numero delle auto blu: dalle attuali 630mila (circa 7 volte rispetto agli USA) a 30mila. Secondo l'Associazione dei contribuenti, la spesa media annuale per ogni auto è di 33505 euro. Secondo il governo 3300 euro solo per carburante e bollo. Risparmio: 20 MILIARDI DI € ALL'ANNO. PER FAR SENTIRE LA VOSTRA VOCE POTERE INOLTRARE QUESTO APPELLO ALLA MAIL SEGRETERIAUSG@GOVERNO.IT <mailto:segreteriausg@governo.it> Se ogni persona che riceve questa mail la invia a 10 nuovi indirizzi, in 8 passi saranno informate 100 milioni di persone

mercoledì 7 dicembre 2011

Pensioni GRATIS agli stranieri

Ci sarebbe una certa preoccupazione per il dilagare di richieste d' assegni sociali da parte di immigrati che, a quanto sembra, stanno mettendo in seria difficoltà l'Inps. 
Ma in che cosa consiste questa richiesta da parte degli immigrati degli assegni sociali?
Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava "pensione sociale".
Quando gli extracomunitari regolari residenti in città o in provincia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge - tutto deriva dalla legge 388 del 2000 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) che ha riconosciuto l'assegno sociale anche ai cittadini stranieri - non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare a Modena genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati gli antesignani e maestri in materia.
Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano?
L'extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire a Modena i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra- 65enne all'Inps. Qui l'interessato autocertifica l'assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza - che deve essere certificata - e il gioco è fatto. L'Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l'anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all'anno, senza aver mai versato alcun contributo all'Inps.
Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati italiani, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell'assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
C'è poi un altro particolare che sa tanto di "beffa": se il genitore, il nonno, il parente straniero in Italia non si trova bene, può tranquillamente tornare in patria, tanto l'assegno continua a decorrere. 

E nei paesi nordafricani con queste cifre si vive da "nababbi". Ultimamente comunque sono satte adottate restrizioni e gli stranieri che beneficiano dell'assegno sociale non devono lasciare il nostro paese. Le domande degli stranieri per l'assegno sociale sarebbero in costante aumento e vengono quasi sempre accolte dall'Inps, visto che la legge non prevede nè un minimo di versamenti e nemmeno un certo tempo di residenza.
Insomma, un' altra ingiustizia a favore dello straniero e a discapito dell' italiano onesto.
A questo punto mi chiedo: Come mai queste cose sono sotto gli occhi degli italiani "comuni" e non sotto agli occhi dei "nostri" ministri ????? 
Perchè si continua a persistere con questi scempi che non fanno altro che affondare la già traballante nave italiana ??? 

martedì 6 dicembre 2011

Il Giorno del Giudizio


Cronaca vera come (mal)funziona l'Italia

Si è riunito ieri il Parlamento Padano che ha eletto Roberto Calderoli come suo presidente.
La Lega si dichiara insoddisfatta dell’andamento del Paese. La scelta della continuazione della legislatura portata aventi da forze non elette dal popolo, da un governo tecnico formato da burocrati non convince. Viene meno la democrazia.
E’ stato ricordato come nel 2010 era stato chiesto il ritorno al voto dopo l’abbandono di Fini, e nuovamente è stato chiesto nel 2011. In risposta è stato instaurato un governo cosìdetto tecnico, in realtà un governo di uomini che fanno gli interessi dei poteri forti, un governo che sta attuando riforme contro il popolo, contro la gente che lavora, contro le persone che producono, proprio quelle del nord, quelle che mantengono il paese da sempre.
Lo scopo del Parlamento Padano è la modifica della Costituzione attraverso proposte formulate dagli elettori, è il popolo che decide.

La situazione europea d’altro canto è pesante. La Banca centrale europea non vuole svalutare ma tiene sotto controllo l’inflazione senza fare il suo lavoro di banca (mentre gira voce che la Germania stia stampando marchi in Svizzera), la Germania (che punta al controllo dell’Europa) non vuole emettere gli euro bond (e si può comprendere, vuole salvaguardarsi. Perché mai assumersi pesi di altri paesi? Mica siamo uno stato solo! Pertanto cosa ci stiamo a fare in Europa?). L’obiettivo dell’Italia sarebbe il mantenimento dell’euro, ma ne vale la pena se il prezzo da pagare è così alto? E il risultato potrebbe essere una perdita della sovranità con l’ascesa di Eurocapi che prenderebbero le decisioni per ogni paese, dimenticando che in Europa ogni paese ha una sua lunga storia, una sua cultura, una sua lingua, delle sue caratteristiche.
Con la manovra del vampiro Monti l’Italia deve mettersi sulle difensive, salvare le imprese, salvare il lavoro, salvare le pensioni.
- Pensioni: calcolate sul metodo contributivo. Uomini in pensione con 42 anni di contribuiti (o 66 anni d’età) donne 41 anni di contributi (o 62 anni d’età). Largo ai giovani?! Inoltre le pensioni non saranno più aggiustate in funzione dell’inflazione (solo le minime lo saranno). La manovra inoltre innalza i contributi per artigiani e commercianti dello 0,3%.

- Imposta sulla prima casa (IMU): la prima casa tanto agoniata e acquistata con tanti sacrifici sarà nuovamente tassata da gennaio 2012, l’aliquota va dallo 0,76 allo 0,4% calcolata sul valore catastale rivalutato per cui sarà più alta che l’ICI del passato. Grazie!
- Tassa sui capitali scudati: oltre al 5% pagheranno una imposta una tantum dell’1,5% ( cioè sui capitali evasi che rientrano in Italia e sui quali l’onesto paga il 40%, si fa pagare il 6% per andare invece ad assalire i lavoratori facendo pagare più contributi e erogando meno pensioni, proprio corretto!!!)
- Tassa sui beni di lusso: superbollo aggiuntivo su auto che superano i 170kw
- Patrimoniale sulle attività finanziarie: Imposta di bollo estesa anche al deposito di titoli, polizze assicurative e sulla vita, fondi immobiliari e comuni. Come a dire non tassiamo le grandi operazioni finanziarie meglio i piccoli movimenti del popolo.
- IRAP: deducibile per le imprese che assumono giovani e donne (ma quando lo faranno visto il freno che viene dato dalla riforma e l’aumento dell’età pensionabile?)
- Liberalizzazione dei farmaci a pagamento: che saranno venduti anche nelle parafarmacie.
- I gestori delle pompe di carburante: potranno fornirsi da qualsiasi fornitore (ma le tasse inserite sui carburanti dallo Stato non sono state abbassate!)
- Ordini professionali: se entro il 13 agosto 2012 non saranno varate riforme di questi, verranno soppressi.
- Permessi di soggiorno: se l’immigrato non ha il permesso di soggiorno potrà comunque essere assunto a contratto dal datore di lavoro (e chi lo assumerà visto che lo Stato sta aumentando le tasse a tutti i produttori?)
- Iva: sarà aumentata del 2% sia l’Iva 21 (che sia à23%) sia quella al 10% (diventando 12) inoltre se entro il 2014 i conti non saranno apposto sarà aumentata di un ulteriore mezzo punto (altra stoccata ai consumatori! E per le vendite, chi dall’estero verrò in Italia troverà prezzi ancora più alti)
- Evasione fiscale: limite di 1000euro per il pagamento in contanti. (Lo Stato controllerà anche gli strappi della carta igienica)
- IRPEF: addizionale regionale aumenta dallo 0,9% al 1,23%
- Lire: prescrizione anticipata delle lire in circolazione (sia mai che qualcuno le possa ancora utilizzare! Meglio che lo stato le requisisca!)
- Enti Locali: fondi per le regioni verranno tagliati ovviamente 2,1 miliardi alle regioni a statuto ordinario e 1 a quelle a statuto speciale. In barba a Lombardia e Veneto regioni virtuose. Peccato che se le due regioni che salvano l’Italia vanno in crisi, cosa ne sarà di tutta la penisola?)
- Pareggio di bilancio: Obiettivi di bilancio blindati per il 2012, 2013 e 2014.

Sdegno, amarezza e tanta rabbia. Questo è quello che provoca la manovra di Monti, improntata sul far pagare alle persone che tutti i giorni si svegliano e vanno al lavoro. Nessun miglioramento solo un macigno lasciato sulle spalle del popolo produttivo.
Fa sorridere che il senatore a vita Monti rinunci al suo compenso, mette l’angoscia vedere un ministro che piange. Perché si, c’è da piangere. Oltre a non toccare il patto di stabilità che blinda comuni, province e regioni, si limitano ulteriormente le entrate. Oltre a far pagare di più il popolo già schiacciato dalle tasse, gli viene tolta anche l’assistenza.
I sacrifici vengono fatti sempre dagli stessi. La medicina è sempre la stessa far pagare di più alla gente.

E’ arrivato il tempo di reagire. Chinare sempre al testa non è la soluzione.



                                                                                                                                                     Marianna Archetti 

mercoledì 30 novembre 2011

I Neet e il problema della disoccupazione giovanile

Fonte: Bankitalia - Istat 

Recentemente ho avuto modo di leggere un articolo che trattava del fenomeno dei Neet, acronimo inglese che indica quelle persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non lavora, non studia, non segue corsi di formazione e, per un motivo o per l'altro, vivono in casa con i genitori e neanche ci provano a cercare un lavoro (o almeno gran parte di loro).
Sono stato molto colpito da questo problema e l'ho trovato molto interessante soprattutto perchè parla di una fascia di età della quale anche io faccio parte ed è quindi un problema che mi tocca da vicino, essendo io un neo diplomato e neo studente universitario, quindi tra non molto dovrò affrontare il mondo del lavoro.
Ho allegato a questo post una foto che ritrae due grafici rilasciati da Bankitalia e Istat nei quali si mette in evidenza la ripartizione di questo fenomeno tra Nord, Centro e Sud.
Guardando con attenzione i grafici e comparando tra loro i dati che si possono trovare in internet si nota che nel periodo precedente alla crisi mondiale i Neet erano il 20% del totale e non arrivavano a 2 milioni, mentre ora, nel pieno dei disastri finanziari che stanno colpendo i mercati di mezzo mondo, sono saliti alla cifra record di 23,4%.
Al Sud l'incidenza di queste persone è ben più rilevante, infatti più della metà dei Neet totali si trova da Napoli in giu con una percentuale di incidenza del 30%, mentre unendo i Neet di Nord e Centro Italia otteniamo un risultato che oscilla tra il 10% e il 20% di incidenza sulla popolazione.
Questo dato però, a mio parere, va preso con le pinze.
Se consideriamo infatti che al Sud il fenomeno del lavoro nero è molto diffuso si può facilmente dedurre che molti di questi ragazzi che qui vengono considerati come nulla facenti, in realtà potrebbero benissimo lavorare irregolarmente, quindi percepiscono uno stipendio ma non risultano lavoratori
Consideriamo inoltre il fatto che, soprattutto tra i giovani e soprattutto in tempo di crisi, sono molto diffusi quei lavoretti come ad esempio volantinaggio, pubbliche relazioni oppure baristi (soprattutto nei locali notturni) che spessissimo, se non nella totalità dei casi, sono in nero e quindi anche qui risultano come nullafacenti.
Si dovrebbe quindi fare una ricerca incrociata tra fenomeno dei Neet e il lavoro nero giovanile per ottenere dati più fedeli alla realtà.
Il giornalista che ha scritto l'articolo inoltre ha inserito una sua considerazione personale secondo la quale molti di questi giovani neanche ci provano a cercare lavoro, ma considerando il periodo in cui ci troviamo e tenendo conto dello scarso potere di acquisto che hanno gli attuali stipendi dei componenti di una famiglia ordinaria, dubito fortemente che molti di queste ultime accettino di mantenere un figlio o comunque un membro della famiglia che neanche prova a contribuire, anche qui la maggioranza di queste persone, comunque, è al Sud.
Come già scritto a inizio post, ho trovato molto interessante questo argomento sia per il fatto che riguarda anche persone della mia età sia perchè effettivamente queste sono le persone del futuro, siamo la nuova generazione e se iniziamo con i problemi già ora non oso immaginare andando avanti cosa potrà accadere e la cosa diventa ancora più preoccupante se a tutto questo aggiungiamo il fatto che noi siamo anche i futuri pensionati e quindi avremo il problema con le pensioni!
Se affianchiamo infatti ad un Neet trentenne il problema pensionistico con i 40 anni di contributi da versare, arriviamo alla conclusione che questo individuo (nell'ipotesi che trovasse effettivamente lavoro a 30 anni e non più tardi) andrebbe in pensione solo dopo 40 anni di contributi versati, cioè a 70 anni!!!!
Oppure andrebbe prima ma con la minima e tenendo conto che il costo della vita è in continuo aumento e che già ora la pensione minima non è sufficiente per vivere dignitosamente viene da domandarmi...COME FARA' A GODERSI LA VITA CHE GLI RESTA E LA SUA TANTO SUDATA PENSIONE ?!?!?!?!

lunedì 28 novembre 2011

Tassa sugli animali domestici. Bufala? NO,realtà

È ormai qualche giorno che si vocifera su una possibile tassa sugli animali domestici che il nuovo governo avrebbe in programma. Facebook, Twitter e molti blog hanno iniziato a spargere la voce, sono apparsi molti posts di protesta contro una tassa che a quanto pare nessuno vuole, ma la cosa strana è che al contempo, si sono alzate pure le voci di chi sostiene a gran voce che è tutta una bufala, un' invenzione creata a pennello da chi vuole screditare il nuovo governo, qualcuno addirittura ha affermato che "sono stati i leghisti perchè non sanno più cosa inventarsi". Beh mi dispiace per questa gente (e per chi come me questa tassa non la vuole) ma non è stata un'invenzione dei leghisti, anzi, non è stata proprio un'invenzione!
La proposta di legge infatti porta la firma di Gianni Mancuso, deputato PDL e veterinario nell'ambito della discussione della legge quadro sugli animali d'affezione in discussione alla Commissione Affari Sociali della Camera.
"Nell'articolo 15 - spiega Mancuso -ho proposto di inserire la facoltà dei comuni di introdurre una tassa di scopo sul possesso di cani e gatti. Le risorse dovrebbero essere volte a finanziare le spese che spesso i piccoli comuni non riescono a sostenere per mantenere gli animali nei canili, per pubblicizzare campagne di adozione e per le sterilizzazioni".
La "tassa" che secondo il deputato sarebbe tra i 10 e i 30 € l'anno andrebbe quindi a beneficio esclusivo dei canili, e sarebbe utilizzata quindi solo dai comuni che hanno un canile da mantenere, ma vogliamo scommettere che non sarà così? Diventerà semplicemente l'ennesima scusa usata dai comuni per tassare il cittadino.
Soltanto l'idea di una nuova tassa però, come già detto, fa infuriare i cittadini e sicuramente questa prospettiva non invoglia certo a prendere in casa un amico a quattro zampe. In commissione comunque non c'è ancora un parere sulla proposta e il cammino della legge pare ancora molto lungo.
Dal 2012 invece entra in vigore il nuovo redditometro, che prevede fra le voci anche le spese veterinarie. Dal prossimo anno quindi, portare il nostro amico dal veterinario verrà considerato alla stregua del possesso di un'auto di lusso o di uno yacht.

sabato 19 novembre 2011

L'ombra delle banche e dei poteri forti sull'Europa



Noi siamo qui sulla soglia di un disastro finanziario e sociale, abbiamo dei discorsi che sono i più noiosi e i più tecnocratici che mi sia mai capitato di ascoltare, in tutta obbiettività l' Euro è un FALLIMENTO.
Chi è esattamente il responsabile? In questo vuoto e in questa crisi è intervenuta Angela Merkel  e ora noi viviamo in un' Europa dominata dalla Germania, qualcosa che il progetto europeo aveva previsto di evitare e che i nostri antenati sono morti per non far più accadere una cosa simile. Non voglio vivere in un' Europa dominata dalla Germania, e neanche gli altri europei.
Ma i Parlamentari europei hanno giocato un ruolo fondamentale, perchè quando Papandreou ha utilizzato la parola "REFERENDUM", è stato descritto come un "abuso di fiducia" e subito tutti si sono riuniti come un gruppo di iene attaccandosi a Papandreou, ne hanno fatto un pacco e l'hanno rimpiazzato con un governo fantoccio, che spettacolo ripugnante.
Quando è l'asse franco-tedesco "Merkozy" a decidere se un paese deve fare o meno un referendum, beh, allora è il momento di uscire da questa squallida Europa!
Non soddisfatti di questo, i parlamentari europei o meglio ancora, la lobby politica e la lobby delle banche, hanno deciso che Berlusconi doveva partire e quindi è stato destituito e rimpiazzato da Monti, un vecchio commissario europeo, un architetto affiliato a questo "Euro disastro", una persona che nemmeno faceva parte del Parlamento Europeo.
Diventa come un romanzo di Agatha Christie, in cui si cerca di capire quale sarà il prossimo governo scomodo a dover essere eliminato, o il prossimo Presidente a dover esser liquidato, la differenza è che "noi" sappiamo chi sono i cattivi, i parlamentari europeisti e tecnocrati dovrebbero essere tutti ritenuti responsabili di ciò che han fatto ed essere licenziati.
Devo dire anche che credevo Van Rompuy, sarebbe stato l'assassino silenzioso della democrazia degli stati, ma non è più il caso perchè ora so che è piuttosto rumoroso a commettere questi atti.
E' venuto qui in Italia a dire "non è il momento delle elezioni ma il momento delle azioni", CHE FACCIA TOSTA !
Chi gli ha dato il diritto per venire qui da noi e dire al Popolo Italiano quello che sarebbe meglio fare?!? (o meglio, che BISOGNA FARE).
Praticamente ci è stato detto "-Dovete fare queste cose, siccome voi come Paese Sovrano non volete o non siete in grado di fare, veniamo in Italia e ci pensiamo noi", a me sembra un pò un' aberrazione, una dichiarazione chiara di fallimento della politica, ho capito che fare parte dell' EU significa anche rinunciare a parte della sovranità nazionale e sottostare a determinate regole, ma a questo punto è troppo! Ogni cosa ha un limite.
Un governo tecnico in teoria, dovrebbe essere un' emanazione diretta dello stato, senza interventi esterni, ma quello a cui stiamo assistendo oggi è di fatto una grandissima pressione internazionale, questo governo è super imposto dall' esterno, non è un governo di coesione nazionale. Siamo schiacciati dal Fondo Monetario Internazionale che sta mandando i suoi commissari, dalla Commissione Europea, che sta mandando i suoi emissari e dalla BCE che sta mandando i suoi a sua volta.
La Merkel ha detto, formalmente "se cade l'euro cade l'Europa, se cade l' Europa nessuno potrà garantire altri 50 anni di pace".
Sarkozy: -"L'Europa ha conosciuto momenti di barbarie estrema, e non nell'Alto Medioevo ma nel secolo scorso, chi si assume la responsabilità di far cadere l'euro si assume la responsabilità del crollo della stabilità internazionale".
Tutte queste tensioni culminano nel G20 con il "crollo" di due governi, che prima invece non avevano alcuna intenzione di dimettersi ma che improvvisamente lo fanno, per lasciare il passo a qualche cosa di diverso, chiamato GOVERNO TECNICO.
I due punti di riferimento sono, per la Grecia Lucas Papademos e in Italia Mario Monti., entrambi dichiarati "super partes" ma che poi così tanto non lo sono, dal momento che uno era ai vertici della BCE e l'altro proviene dal Fondo Monetario Internazionale, guarda caso entrambi dal mondo dell' economia.
A questo punto non rimane che chiedermi e chiedervi, VOI VI FIDATE DI QUESTO GOVERNO?
VOI VI FIDATE DI QUESTE PERSONE? VOI VI FIDATE DELL' EUROPA ?

martedì 15 novembre 2011

Lega: Riapre il Parlamento del Nord

È ufficiale, la Lega Nord riapre il Parlamento della Padania, l'organismo varato ai tempi dell'opposizione (1997) e che vede come Presidente Roberto Maroni, intanto il suo elettorato insorge su Radio Padania e sul web.
Ce l'hanno con Mario Monti, con l'euro, con le banche, con Giorgio Napolitano e anche con una certa parte del PDL, quella parte che vorrebbe dare la sua fiducia al buio, senza sapere nè programma elettorale nè la futura composizione dei ministeri che l'uomo "Goldman Sachs", come viene definito il neo senatore a vita e neo Presidente del Consiglio Incaricato vorrebbe formare.
Bastava ascoltare ieri Radio Padania che per tutto il giorno ha dato la parola agli ascoltatori, fedeli a Bossi e pronti al ritorno all'opposizione.
Una scelta, quella di Bossi e suoi, che ha trovato l'assoluto consenso del Popolo Padano, dal momento che non si vuole dare una fiducia al buio e soprattutto non si vuol dare fiducia a un governo non eletto democraticamente.
"Sono contento - ha detto un signore - che Bossi abbia deciso di non entrare a far parte di un governo di golpisti".
Altri sono tornati ad invocare come unica soluzione la Secessione del territorio della Padania dal resto d' Italia.
Il primo nemico ora è Mario Monti , che non è "democraticamente eletto", che proviene dal profondo Nord ma che "non ha mai criticato il sistema Mezzogiorno" e che ora dovrà fare "il lavoro sporco".
Altri dicono che il colpo é stato messo in atto da tempo, che non è una coincidenza che Monti sia stato elettro senatore a vita proprio in questi momenti e soprattutto è un misterioso caso che proprio lui sia stato incaricato di formare il nuovo governo, precludendo ogni altra possibilità.
Un pensionato di 82 anni ha affermato di voler togliere i suoi 1000€ dal corro corrente "perchè se me li toccano mi rugherebbero le balle. Siamo pirla: dovremmo tutti portare via i soldi dai conti".
Per quanto riguarda Berlusconi la base è divisa, c'è chi lo giustifica e chi invece ammonisce il fatto che voglia appoggiare il nuovo governo Monti.
L'unica soluzione insomma rimane l'opposizione, seria e dura di un partito che sta facendo la storia.

lunedì 14 novembre 2011

Immigrazione, troppi "al lupo al lupo!"


Qualcuno dimostrandosi troppo buonista e lassista verso i clandestini "quindi illegali" fomenta il razzismo nelle persone oneste
Questo è un problema reale e a mio avviso continuando di questo passo esasperando i toni si rischia molto. Mi riferisco al fatto che una certa parte politica dell'arco costituzionale sia totalmente schierata a favore di una immigrazione incontrollata nel nostro paese. Tutti siamo daccordo che certi lavori umili gli italiani non li vogliono più fare e per questo gli immigrati in piena umiltà li fanno volentieri, sono daccordo anche che verso certi rifugiati politici bisogna dimostrarsi tolleranti, questo fa parte del comportamento civile di un paese occidentale come l'Italia, ma a tutto c'è un limite.
Ormai è appurato che in Italia è in atto un'emergenza immigrazione, immigrazione che non si limita alle coste di Lampedusa e che i media nazionali ci propinano in continuazione, ma la maggior parte dei clandestini arrivano nel Bel Paese via terra o via aria con viaggi turistici o nascosti nei doppi fondi dei camion. Ma se di emergenza si tratta allora come mai al Parlamento ci sono dei continui ostruzionismi fatti anche dai franchi tiratori per impedire che il Decreto Sicurezza venga approvato nella sua interezza?  Viene naturale pensare che generalmente le azioni sono sempre motivate da un interesse sia che siano a favore che contrarie e in questo caso sembrerebbe che ci sia interesse a mantenere i disordini, il disagio sociale e le pericolosità che possono cagionare tanti migranti presenti sul territorio.
Ho paura che questi interessi siano verso quelle associazioni che esistono solo grazie a questi disagi sociali dei clandestini e per la maggiore sono associazioni controllate dagli apparati di sinistra. I contributi che giungono a queste associazioni sono veramente cospicui e mi viene da pensare che non ci sia molta serenità dietro queste cose.
Come la pensate su questo argomento?

venerdì 11 novembre 2011

GOVERNO TECNICO? FALLIMENTARE!


La Prima Repubblica, che aveva molti difetti ma anche qualche pregio, governi tecnici non li ha mai voluti. Li considerava un esproprio della politica, l’unico mezzo attraverso il quale si esprimeva allora la volontà popolare.

Il primo governo tecnico si costituì infatti nel 1992 dopo il crollo della Dc e del Pci, sotto l’incalzare delle inchieste giudiziarie e delle stragi di mafia. E soprattutto nel pieno della crisi economica che investì la lira. La politica impotente consegnò al “dottor sottile” le chiavi di casa.
Amato non si fece pregare. Nel luglio ’92 attuò il famigerato prelievo notturno del 6 per mille sui conti correnti; e poi un secondo prelievo del 3 per mille sul valore catastale rivalutato degli immobili e delle aree fabbricabili. Se la prima operazione fu una tantum, la seconda, chiamata Isi (Imposta straordinaria sugli immobili), si tramutò nell’Ici e divenne un balzello stabile, che solo il centrodestra ha prima ridotto e poi abolito.
Ma non solo. Il governo Amato, in carica dal giugno ’92 all’aprile ’93, non riuscì neppure ad utilizzare al meglio quei soldi rapinati ai cittadini: a settembre la lira subì una pesante svalutazione, nonostante il tentativo di contrastarla della Banca d’Italia (dove era governatore Carlo Azeglio Ciampi) che sacrificò 70 mila miliardi di riserve valutarie.
Qualcuno ricorda i ministri di Amato? Alla Giustizia si alternarono Claudio Martelli e Giovanni Conso: quest’ultimo ha recentemente ammesso di avere trattato con i boss di Cosa Nostra. Le porte girevoli ai ministeri furono una costante, con Amato costretto a prendere e lasciare numerosi interim. Agli Esteri se ne alternarono tre in un mese (Scotti, Amato e Colombo); al Bilancio due (Reviglio e Andreatta); alle Finanze tre (Goria, Reviglio e Amato); all’Agricoltura due (Fontana e Diana), come alla Sanità (De Lorenzo e Costa) e all’Ambiente (Ripa di Meana e Spini). Insomma: dopo aver imposto sacrifici ai cittadini il governo tecnico di Amato fece il record di poltrone e lasciò tutti i problemi intatti.
Dopo Amato venne Ciampi, per 377 giorni. Vincenzo Visco, alle Finanze, si alternò con Gallo; Paolo Savona, all’Industria, con Paolo Baratta. Rutelli, all’Ambiente, con Valdo Spini. Luigi Berlinguer, all’Università, con Umberto Colombo. All’Istruzione andò l’indimenticabile Rosa Iervolino, che tanto bene avrebbe fatto come sindaco di Napoli. Mentre Ciampi tentava di incollare i cocci, il Pds erede del Pci si scaldava per le elezioni, sicurissimo di vincerle. Sennonché arrivò Silvio Berlusconi…
Il terzo governo tecnico fu quello di Lamberto Dini. Nato dal ribaltone, ebbe l’incarico di fare la riforma delle pensioni. Che portò a termine, in versione blanda, dopo che quella molto più incisiva tentata da Berlusconi fu abbattuta dalla sinistra e dalla Cgil. Dini, ex ministro di Berlusconi, fu compensato dall’Ulivo come ministro del Tesoro. È un uomo competente, che la sinistra non ha mai considerato proprio (ed infatti è tornato nel Pdl). Ma non si può dire che abbia risolto i problemi economici dell’Italia.
Romano Prodi gli succedette nel ’96, con un governo politico. Portò l’Italia nell’euro, cercando fino all’ultimo di ritardare l’ingresso e alla fine ottenendo dalla Germania un prezzo-capestro. Del quale stiamo ancora pagando le conseguenze. Dimenticavamo: Amato e Ciampi presero l’Italia con un debito pubblico al 105% e lo lasciarono al 121. Dini lo “ridusse” dal 121,5 al 120,9.

martedì 8 novembre 2011

Roberto Maroni a Che tempo che fa (6 Novembre 2011)




               
   
                       Il Ministro Roberto Maroni parla della situazione attuale dell'Italia con Fazio.

lunedì 7 novembre 2011

CHIUDETE I CENTRI SOCIALI



Non vengono da Marte. E neppure da Berlino o Londra come qualcuno vuole farci credere. I criminali che sabato hanno distrutto Roma e attentato alla vita di poliziotti e carabinieri provenivano da città italianissime, da Bari a Torino.


Dietro la sigla «black bloc» si cela il teppismo nazionale che cresce e si organizza impunito, nonostante le evidenti illegalità, nei centri sociali che pullulano nelle nostre città. Disagio giovanile, lo chiamano i sociologi (altra categoria pericolosa). Ragazzi senza speranza, li difendono quelli della sinistra che siedono in Parlamento a ventimila euro al mese. Teppisti, li chiamo io, giovani annoiati e frustrati che non hanno voglia di diventare grandi, di misurarsi con i problemi della vita. Dicono: la colpa non è loro ma della società. Balle, la colpa è tutta e solo loro, non certo nostra. Se complici ci sono, vanno cercati in chi li finanzia, in chi (sindaci e magistrati buonisti) permette loro di compiere ogni tipo di illegalità. Possibile che l’obbligatorietà dell’azione amministrativa e penale valga soltanto per punire chi lascia un minuto l’auto in sosta vietata o per inseguire le ragazze ospiti di Berlusconi? Dove sono vigili e magistrati quando una banda di sfaccendati occupa case e palazzi pubblici e privati? Perché è in quelle oasi sfuggite al controllo dello Stato che i peggiori di loro organizzano i piani della guerriglia, nascondono armi improprie, preparano le molotov da lanciare per le nostre strade il sabato pomeriggio.
I centri sociali sono una minaccia, non una risorsa della società. Vanno chiusi, se serve, con la forza. Perché la Guardia di finanza e l’ispettorato del lavoro devono poter mettere sottosopra le aziende mentre un centro sociale può stare tranquillo nella sua assoluta illegalità incubatrice di violenza? Non prendiamoci in giro. Solo a volerlo, le Procure possono sapere chi sono questi signori in mezza giornata. Anzi, probabilmente già lo sanno e non fanno nulla. Perché se si muovono poi si arrabbiano Vendola e Di Pietro, Bersani e Santoro. Dopo quello che si è visto ieri, sarebbe meglio farli infuriare e darsi una mossa.
Prendere le distanze dai violenti e difendere i centri sociali è una contraddizione in termini. Chi punta il dito sui criminali di ieri e celebra la memoria di Carlo Giuliani (il no global morto durante gli scontri del G8 di Genova mentre cercava di spaccare la testa a un carabiniere con un estintore) è un furbo in malafede. Carlo Giuliani era un delinquente esattamente come quelli visti all’opera a Roma. Dedicargli, come fece Rifondazione comunista, un’aula di Montecitorio (presidente della Camera era Bertinotti) è stato un insulto all’Italia intera. La poesia che a Giuliani ha dedicato Nichi Vendola, possibile candidato premier della sinistra moderata, è stato un invito a tanti giovani a seguirne l’esempio, a spaccare la testa armati di estintore.
Contro i cattivi maestri non possiamo fare nulla, chiudere i centri sociali è un diritto- dovere di chi amministra le città e la giustizia. Non bisogna avere paura.Non l’ha avuta Obama,presidente nero e democratico degli Stati Uniti, ad arrestare oltre mille «indignati» turbolenti. Anzi, l’America tutta l’ha solo ringraziato. Proviamoci 


Fonte: il Giornale

Nord - Sud: Siamo italiani allo stesso livello ?


Una mia amica russa oggi mi ha fatto questa domanda:
Maybe my request seems to be a little strange, but I would like to ask you for sth…:)
Could you write me in a few words an answer for the question “Do Italians have a split/dual personality (North/South) or is just a stereotype?”.
I’m writing my end-of-term paper on that topic and I really need as more opinions from Italians (N and S) as possible.
It doesn’t have to be anything sophisticated – any form of the expression would be welcome :)
I hope you will enable me support my essay with your opinion on this issue :)
Thank you in advance
Bye
Qui, qualche mia osservazione e risposta:
Let’s start saying Italian national identity is such a complex issue, in fact we have so many territorial particularisms that’s difficult feeling yourself Italian facing someone who lives a completely different social context.
Nevertheless we are Italians… and you as a stranger probably will see more aspects in common with me and my “brother” from the south of Italy, than differences. Said that… the split exists, but I wouldn’t talk about a dual personality…
Why? That’s because of history, we’ve always been divided, we have the Vatican State “dividing” us still nowadays. More, different economy, way of thinking, way of being globalized. North/South: families are different, in the south we have the mafia situation that strongly decides people’s present and future.
Lega Nord”, our right-wing political party, is there as a sort of demonstration of that split… but this can only be an Italian point of view, we’re part of Europe too. Among Europeans we are Italians and stop, migrants living there look at us as Italians as a whole… so foreign people are giving us more and more a sense of common identity.
To finish… I know the split exists, but I can now easily state that me from Brescia, and any other boy from Reggio Calabria have many things in common that define us, each other, as Italians, some people say we're italians in the same way, others we aren't because of different cultural factors and lifestyles, but as long as Italy in one nation, we'll all be italians on the same level.

Attendo vostre risposte e commenti :)   

sabato 5 novembre 2011

Il Signore degli Anelli - La Guerra del Nord




Finalmente, il 4 Novembre, è tornato il mondo creato dalla fantasia di J.R.R. Tolkien in un nuovo videogioco che sarà disponibile per PC, PlayStation 3 e Xbox 360; sto parlando de Il Signore degli Anelli: La Guerra del Nord.

Potremmo definirlo uno spin-off dell’amata saga riproposta anche al cinema, che trae ispirazione da una frase di Gandalf, per andare a creare tutta la storia inedita che ruota intorno al gioco: ”Con la sua lunga mano, Sauron avrebbe potuto compiere azioni malvagie al Nord. Eppure, tutto ciò è stato evitato grazie al manipolo di eroi che gli si sono opposti”. Inutile dirlo, il manipolo di eroi sarete voi, chiamati proprio a combattere nella battaglia del Nord, nei panni dei suoi tre protagonisti, ognuno con le sue proprie caratteristiche e abilità: nei panni del ramingo umano Eradan, dell’elfo Andriel e del campione dei nani Farin, dovrete intraprendere un viaggio verso il Nord della Terra di Mezzo, per riuscire nell’impresa di fermare le truppe di uno dei fedeli a Sauron, Agadaur, il numenoreano nero.

Un’alta qualità grafica, l’alta possibilità di personalizzazione del proprio personaggio e il supporto multiplayer cooperativo in cui, più giocatori possono partecipare insieme alla campagna, interpretando ognuno, uno dei protagonisti dell’avventura.

Del gioco verrà rilasciata anche una collector’s edition contenente, oltre al gioco,  un art book con le immagini dei protagonisti dell’avventura, una riproduzione di un troll delle nevi, il CD con la colonna sonora (contenente 19 brani registrati nientemeno che nei londinesi Abbey Road Studios) e speciali contenuti digitali differenti a seconda della versione acquistata.
A questo punto non mi rimane che augurarvi BUON DIVERTIMENTO! 


mercoledì 2 novembre 2011

Crisi & Crisi

CRONACA VERA
COME (MAL)FUNZIONA L'ITALIA

 Ogni giorno riaffiora inevitabilmente il fantasma della crisi; bancaria, industriale, popolare. Esiste, ed è mondiale, ma le cause che l’hanno fatta scaturire in realtà non sono identiche in tutti i paesi. In Italia la lotta contro il malessere è iniziata:
-Lotta all’evasione fiscale: è vero l’evasione è un problema persistente ma poco fa la lotta contro l’euro di pane non battuto nello scontrino del fornaio (1euro x 4%Iva = 0,04euro!) ma sono le grandi realtà quelle da controllare, le grandi imprese, coloro che hanno contratti milionari (es. sportivi), il sistema bancario. Invece, ancora, si cerca di spremere le piccole realtà perché avendo “paura” pagano subito.
-Limitazione dei costi politici. Bene ha detto il sindaco di bandiera Pd, Matteo Renzi, andando a rimarcare motivazioni già date dalla Lega Nord (1996 devolution): I costi della politica sono alti, ma la diminuzione dei parlamentari non sana il bilancio, porta però a limitare i punti di riferimento del governo dando più evidenza ai politici che restano e fanno.
-Aumento dei servizi: ma i servizi offerti ai cittadini sono pochi rispetto alle tasse pagate. O meglio, al Nord sono insufficienti rispetto all’esborso di tasse. In Italia sono gestiti male. Inutile far riferimento a modelli dell’eccellenza dei paesi scandinavi, perfetti ma poco applicabili nel nostro paese. Il perché è presto detto: L’Italia è divisa in 2 parti e viaggia a 2 velocità (è risaputo), inoltre è caratterizzata da piccole/medie imprese, realtà che nessuno stato ha in comune con noi, tantomeno la Scandinavia formata per lo più da grandi realtà.

Da cosa è nata la crisi? Da cause diverse e concatenanti:
-Dal sistema bancario e finanziario assolutamente sì, e ci si poteva accorgere? Forse, o forse ormai si era entrati in un meccanismo di non ritorno. Alcuni economisti paragonano questa crisi a quella del 1929 dovuta al crollo della borsa di Wall Street. Se non si impara dagli errori si ripetono.
-Dal consumismo parola (adorata dalla sinistra) che riprendo per evidenziare la voglia di vivere meglio che ha spinto tutti a spendere più delle proprie possibilità; rate per i viaggi, rate per le auto, rate per i mobili, rate per l’ elettrodomestico…(le ristrettezze ormai andavano strette, sbeffeggiate anche da visioni televisive che facevano ben sperare). Quello che più spaventa è che i prestiti per pagare i prestiti sono stati causa di suicidi non molti anni fa in Cina.
-Dalla mala gestione: e qui il riferimento non si può evitare per il sud Italia. Di pochi giorni fa (Report 30 ottobre 2011) è la notizia che i fondi stanziati per la ricostruzione delle scuole nelle zone terremotate dell’Abruzzo (circa 240 milioni di euro) sono stati richiesti e assegnati a scuole dell’Abruzzo si, ma che non hanno subito danni dal terremoto. Nessuno controlla.

Il risultato è uno scontento generale, ma soprattutto del Nord del paese su cui grava il peso delle inefficienze del sud. L’ Italia a due velocità si vuole far funzionare in modo uniforme, ma questo ha implicato un rallentamento e oppressione della zona settentrionale per trainare quella meridionale, mentre la via migliore, al contrario, sarebbe prendere ad esempio gli efficienti (nord) per riuscire a migliorare chi crea problemi (il sud).
Ma come si può pensare che non vengano fatti favoritismi se la maggior parte dei politici, dei dirigenti pubblici, dei magistrati è nato e vive nel sud Italia? Se le istituzioni rimangono al Sud?

Il braccio al Nord, la mente al Sud, produce il Nord, fa le scelte il Sud.

Come potrà mai cambiare qualcosa?

Questo è il paese in cui viviamo.
                                                     

                                                                 Marianna Archetti

martedì 1 novembre 2011

Perchè è importante il Federalismo fiscale

Da sola la Regione Lazio (5,7 milioni di abitanti) ha un debito pari alla somma dei debiti di LombardiaEmilia RomagnaVenetoLiguria e Piemonte, che rappresentano circa 24 milioni di abitanti.
Per capire, il debito in Veneto è pari al 13 % rispetto alle entrate correnti: in Lazio invece, il debito è pari all' 80 % delle entrate correnti, in Campania il 69 %.
se vogliamo affrontare nodi strutturali nella spesa pubblica dobbiamo aggredire queste centrali dove chiaramente emergono squilibri inaccettabili.
Il peso del costo del lavoro pubblico è, da questo punto di vista, emblematico: la Regione Sicilia per amministrare 5 milioni di cittadini spende per il personale dipendente 1.748 milioni di euro; in Veneto, con una popolazione pressoché analoga, il costo del personale scende a 149,6 milioni, cioè 11,6 volte di meno, praticamente 30 euro per ogni cittadino.
La Pubblica Amministrazione preleva dal territorio veneto oltre 67 miliardi di euro, pari a 13.984 euro pro capite, mentre spende in servizi per il cittadino residente (in Veneto circa 47 miliardi, pari a 6.699 euro pro capite.
Complessivamente, le entrate prelevate in veneto superano le spese effettuate per 20,9 miliardi di euro, pari a 4.315 euro pro capite. Una cifra esorbitante.
La Baviera ha un residuo fiscale di soli 3,5 miliardi annui, il Baden-Wurttemberg di 4,4 miliardi, noi più di 10,3 miliardi annui.
Lo stesso peso del debito pubblico regionalizzato dovrebbe mettere sull'avviso: se il debito sovrano italiano è pari al 120,7 % del Pil, in Germania scende all' 82,4 % ma, regionalizzando il dato, scopriremo che il veneto avrebbe una incidenza del debito sul Pil del 74,8 %: appena un punto percentuale in più rispetto all'Austria.
Le regioni più virtuose - Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna - seguite a una certa distanza da Piemonte, Toscana, Marche e Friuli-Venezia Giulia, sostengono il peso dell'inefficienza pubblica altrui.
Per capire di cosa stiamo parlando diciamo che la Lombardia stacca già, ogni anno, un assegno di oltre 32 miliardi di euro a beneficio dei territori più deboli, contro un assegno di 10,3 miliardi del Veneto e uno di 8 miliardi dell' Emilia Romagna.
La via d'uscita da questo vortice di spesa iniquo e penalizzante per il Veneto e tutto il Nord ? 
CORAGGIO E FEDERALISMO.

sabato 29 ottobre 2011

Lombardia batte il Patto di stabilità


Dalla Regione Lombardia arriva una risposta al blocco degli investimenti nei comuni virtuosi imposto dal Patto di stabilità: un fondo da 70milioni di euro. 
L'iniziativa è stata proposta dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni con il Presidente dell'Anci Lombardia Attilio Fontana che prevedete l'aggiunta di 70 milioni di Euro ai 3,8 miliardi di Euro di tetto previsti dall'attuale Patto di stabilità, creando così un Patto di stabilità territoriale che consentirà agli enti locali di fare investimenti.
Il Presidente dell'Anci nonchè Sindaco di Varese Fontana, ha inoltre sottolineato che i comuni lombardi hanno oltre 8 miliardi di residui passivi immobilizzati che ora potranno essere investiti. 
Viene inoltre aggiungo il valore della virtuosità, perchè va premiato chi le opere le fa e non chi non le fa.
Il patto dunque prevede lo stanziamento di 70 milioni di euro per consentire agli enti locali di sbloccare i pagamenti e si articola in un "Patto verticale" (in proporzione allo stock di residui degli enti) e di uno "orizzontale"(scambio reciproco di spazi finanziari tra entri, controllato dalla Regione Lombardia).
Potranno usufruire del "platfond" per effettuare pagamenti in conto capitale gli enti locali che hanno un'adeguata disponibilità di cassa e che possano dimostrare la liquidabilità della spesa, certificando che i soldi che saranno messi loro a disposizione saranno impiegati per spese liquidabili entro il 2011.
Il fondo verrà inizialmente diviso tra Province e Comuni e poi ulteriormente diviso tra le diverse amministrazioni provinciali e comunali.
Verrà anche istituito, come si diceva, un criterio di virtuosità che prevedere un premio del 5% del fondo agli enti che risulteranno più virtuosi nell'ambito delle performance finanziare e della produttività della spesa.
Leonardo Carioni
Roberto Formigoni
Attilio Fontana

venerdì 28 ottobre 2011

ALLUVIONE IN LIGURIA E TOSCANA

Il Movimento Giovani Padani promuove da oggi una raccolta fondi a
favore delle popolazioni segnate dalla recente alluvione in Liguria e
Toscana. 

"Molti giovani si sono già messi a disposizione come volontari nelle
fila dei vari gruppi di Protezione civile in cui prestano servizio, ma
non basta. Servono soldi, e subito. Dalle prime informazioni
disponibili la situazione è drammatica - spiega il deputato Paolo
Grimoldi, presidente del Movimento Giovani Padani - Chi volesse fare
una donazione può versare il contributo con un bonifico bancario
(IBAN : IT13 K076 0101 6000 0004 1839 200 oppure su C/C POSTALE 
41839200 instestato a : Associazione Giovani Padani - via Colombi 18,
20161 Milano. CAUSALE: Alluvione Liguria/Toscana)". 
"I Giovani Padani si stanno mobilitando anche in prima persona,
organizzando squadre a disposizione degli amministratori locali per
gestire la prima emergenza" continua Lucio Brignoli, coordinatore
federale del MGP  "in queste ore stiamo contattando gli
amministratori locali eletti nelle fila della Lega Nord per
indirizzare al meglio i nostri aiuti. Invito i Giovani Padani, che ne
abbiano la possibilità, a mettersi fin da subito a disposizione
contattando Flavio Di Muro, coordinatore nazionale del MGP Liguria al
numero 392/6211353 o la Segreteria Organizzativa MGP allo 02/66211414
. Non appena ce ne verrà data la possibilità, raggiungeremo i
luoghi colpiti dalla calamità".   Questa raccolta fondi segue quella
organizzata in Veneto, dove i Giovani padani contribuirono
concretamente all'arredamento di alcuni appartamenti devastati
dall'acqua. 

Il Nord è "Baby-Pensionato"

PER LE PENSIONI UNDER 50 LO STATO SBORSA 10 MILIARDI ALL'ANNO. IL 62,55% DI ESSI NELLE REGIONI SETTENTRIONALI.

Circa 10 miliardi all'anno. Tanto sborsa lo Stato per le pensioni "under 50". Ad effettuare questo calcolo è stata la Confartigianato. I "baby-pensionati italiani" sono 531.752 e in totale negli anni il nostro Paese ha sborsato 163.5 miliardi, un salasso che se viene diviso per ogni singolo cittadino ci porta alla media di 6.630 € all'anno. Il 62.55% di queste pensioni sono al Nord, seguono Sud con 20.3% e Centro con 17.1%.
Queste pensioni sono frutto di politiche pensionistiche fatte negli anni '70 e '80 da governi di sinistra o filo sinistra e permettevano in alcuni casi di andare in pensione dopo 14 anni, 6 mesi e 1 giorno di lavoro. Le persone che hanno usufruito di questa legge non hanno nessuna colpa e tano meno non devono essere sottoposte a casi mediatici che le vedono come i ladri dello Stato, perchè così non è. Sono persone che han fatto una scelta, che fino agli anni '90 si poteva fare.Quindi aggiungo in fine, che le "baby-pensioni" non sono una cosa nuova, uno scandalo appena nato, ma sono semplicemente il risultato di vecchie leggi che ora qualcuno cerca di strumentalizzare a proprio vantaggio. Lascio la parola a voi lettori.

mercoledì 26 ottobre 2011

La banda del bigliettino verde

Probabilmente a qualcuno di voi è già capitato, magari proprio sulla tratta che percorro io tutti i giorni, la Verona Porta Nuova - Milano Centrale, di incontrare questi extracomunitari, Rom, che rilasciano sempre e ripeto sempre lo stesso identico bigliettino verde. Fino a qui tutto "normale", o meglio, soglia della normalità se non fosse che, a dare quel bigliettino verde, ogni giorno è una persona diversa!! Ebbene si, quel bigliettino verde, con le stesse identiche scritte per tutti, ogni giorno o in casi eccezionali ogni 2 mi viene rilasciato sul treno e la cosa ancora più strana è che le stesse persone che me lo rilasciano le ritrovi altre giornate che chiedono l'elemosina in altri modi. A questo punto mi domando, che ci sia un racket dell'elemosina nel mondo rom?! Lascio risposte e fantasie a voi :)